La crescente carenza globale di semiconduttori, che ha minacciato di bloccare l’industria automobilistica, sembra attenuarsi. Questo sviluppo è incentrato sulla riconsiderazione da parte della Cina del divieto di esportazione di chip vitali, a seguito di una complessa controversia che coinvolge un produttore di chip di proprietà olandese.
Uno sviluppo significativo si è verificato quando il Ministero del Commercio cinese (MOFCOM) ha indicato che avrebbe esaminato i singoli casi riguardanti le restrizioni all’esportazione. Ciò fa seguito a settimane di preoccupazione sollevate da Nexperia, uno dei principali produttori di semiconduttori con sede nei Paesi Bassi e di proprietà della società cinese Wingtech Technology. Nexperia produce componenti essenziali per i chip dei computer utilizzati nei veicoli. La potenziale scarsità di queste parti potrebbe aver costretto le case automobilistiche a fermare le linee di produzione.
La situazione attuale deriva da una disputa geopolitica. A settembre il governo olandese ha preso il controllo di Wingtech Technology a causa di presunte “gravi carenze gestionali”. Questa azione ha portato i tribunali olandesi a sostituire l’amministratore delegato cinese dell’azienda, Zhang Xuezheng, con un dirigente non cinese. In risposta, la Cina ha imposto un divieto di esportazione sui prodotti Nexperia, citando quella che ha definito un’ingerenza impropria del governo olandese negli affari aziendali cinesi.
Questo divieto ha immediatamente sollevato segnali d’allarme per il settore automobilistico europeo, che fa molto affidamento su Nexperia. Case automobilistiche come Nissan, Volvo, Honda, Mercedes-Benz e BMW acquistano chip da Nexperia direttamente o indirettamente. Mentre alcuni produttori stanno valutando la situazione ed esplorando alternative, il potenziale disagio era sostanziale. Il Gruppo Volkswagen ha riconosciuto di essere in stretto contatto con le parti interessate, ma ha avvertito che non si possono escludere effetti a breve termine sulla produzione.
Il significato di questa disputa sottolinea una realtà critica: le auto moderne fanno sempre più affidamento su un’elettronica sofisticata. A differenza della Volkswagen Golf originale degli anni ’80, che conteneva circa 30 semiconduttori, i veicoli di oggi, in particolare i modelli elettrici come la prossima Volkswagen ID.7, incorporano migliaia di questi chip vitali. La recente partnership tra Volkswagen e Rivian Technologies mira a garantire le future forniture di semiconduttori, ma si rivolge ai modelli futuri piuttosto che alle preoccupazioni immediate.
Quest’ultima crisi non è senza precedenti. Una grave carenza di semiconduttori è iniziata durante la pandemia di Covid-19 ed è stata ulteriormente complicata dalle tensioni geopolitiche. Precedenti carenze hanno costretto a sospendere la produzione negli stabilimenti di MINI, Renault e General Motors, evidenziando la fragilità delle catene di approvvigionamento globali per questi componenti essenziali.
La potenziale revoca del divieto di esportazione offre una tregua cruciale per l’industria automobilistica globale, ma serve anche a ricordare il delicato equilibrio necessario per mantenere catene di approvvigionamento stabili per questi indispensabili elementi tecnologici dei trasporti moderni.
Conteggio caratteri: ~3978









































